Ultime sul superbonus 110%
Nello scenario generale di un’Italia già in crisi, nel 2020, si è abbattuta l’inattesa e indesiderata pandemia da Covid-19, che ha gradualmente travolto tutti gli Stati dell’Unione Europea. Di conseguenza, l’Europa, ha cercato di trovare una soluzione attraverso il Next Generation Eu (anche detto Recovery Fund). Si tratta di un progetto da 750 miliardi di euro, messo a punto dalla Commissione Europea, per supportare gli Stati Membri, nella ripresa economica post-pandemica. Il progetto prevede due strumenti: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). L’Italia, aderendo ad essi con il PNNR, ha proposto l’efficientamento del piano pubblico e privato degli edifici, laddove per efficientamento, si intende il miglioramento termico e sismico, degli immobili già esistenti. Per agevolare i cittadini, al fine di eseguire questi lavori, il governo italiano (con il D.L. Rilancio del 19 maggio 2020 n.34), ha messo in campo i ‘Bonus Edilizi’. L’introduzione di tali aiuti rappresenta il metodo più veloce e popolare, per mettere in moto un settore che da anni soffre di una profonda crisi. La normativa si aggiunge a quella di altri bonus, come Bonus Facciate, Sismabonus e Bonus Ristrutturazioni (che è il più longevo, poiché è stato introdotto per la prima volta dall'articolo 16-bis del DPR 917 del 1986). Con il tempo, il bonus ristrutturazioni è stato potenziato, con il Decreto Legge n. 63 del 2013, articolo 16, comma 1. Ogni immobile, per poter accedere all’ecobonus 110%, deve necessariamente rientrare nei parametri richiesti da una legge specifica, nonché diminuire di almeno due classi i propri consumi energetici, in modo drastico e duraturo, partendo dall’attestazione della prestazione energetica dell’immobile, che si esprime in kWh/m2 anno. I consumi energetici si possono diminuire in vari modi:
- Isolamento termico delle superfici disperdenti
- Sostituzione degli infissi
- Sostituzione delle caldaie classiche con caldaie a condensazione
- Sistemi di riscaldamento alimentati con fonti energetiche alternative
- Installazione di Pannelli solari
- Installazione di Pompe di calore
- Produzione di acqua calda sanitaria con solare termico.
L’uso appropriato di queste tecnologie può portare l’immobile ad un consumo energetico vicino allo zero. I cittadini che desiderano eseguire questi lavori, grazie ai bonus possono trasferire la spesa alla ditta che effettua i lavori, tramite la cessione del credito o lo sconto in fattura. Per cessione del credito si intende la cessione della detrazione fiscale, da parte del contribuente a un ente terzo (che può essere un fornitore di beni, un esercente di attività autonome, una banca o una società), in cambio del rimborso corrispondente alla somma che, altrimenti, sarebbe stata detratta in dichiarazione. In pratica, con la cessione del credito, il committente, paga alla ditta che effettua i lavori, la fattura piena, per poi cedere il credito che gli spetta, a intermediari finanziari (come PosteItaliane, Istituti di Credito e Compagnie assicurative), le quali, gli restituiranno una somma equivalente al credito.
Per sconto in fattura, si intende un vero e proprio sconto ad opera della ditta che effettua i lavori, fino ad un importo non superiore al costo di essi. In pratica, con lo sconto in fattura, la ditta che realizza i lavori, anticipa, al committente, la spesa detraibile, e può successivamente cedere il suo credito, a banche o altri istituti finanziari. Questi bonus, volani irresistibili, nonostante la pandemia ed i lunghi periodi di fermo, nell’ultimo trimestre del 2021, hanno contribuito all’aumento del PIL con un più 0,6%, archiviando un +6,5%. Per l’Istat, considerando il periodo del 2021, la produzione delle costruzioni ha recuperato, non solo la flessione del 2020, ma risulta superiore del 14,3%, rispetto al livello registrato nel 2019. Ciò per sottolineare che, nonostante la regolamentazione dei bonus sia stata fatta in modo illogico, con regole che ancora vengono modificate e con numerose incertezze, che hanno costretto molti a rinunciare ai loro progetti, essa è, comunque, riuscita, ad apportare un importante incremento al settore edilizio, con una grande ripartenza economica e molti posti di lavoro. Anche se, invero, questo settore, andrebbe aiutato con regole semplificate, che diano la certezza di portare i progetti a termine. Considerando i tanti cambiamenti avvenuti, sia con lavori iniziati, che in fase di progettazione, potrebbe risultare utile fissare delle regole semplici e chiare, che diano la possibilità di continuare questa fase in crescita, al fine di evitare una recessione improvvisa, rispetto ai risultati ottenuti nel 2021. Sarebbe auspicabile, un alleggerimento di questa farraginosa normativa, in modo da permettere a tutti gli aventi diritto, di accedere ai bonus edilizi in maniera semplificata. Nel campo dell’edilizia esistono società che gestiscono in modo completo gli appalti, denominate ‘General Contractor’. Purtroppo, con l’istituzione del bonus 110%, ne sono nate tantissime senza requisiti e senza esperienza, così come sono nate molte imprese edili non adeguate. Le autorità preposte dovrebbero controllarne l’affidabilità ed i requisiti tecnici necessari. Il Governo con l’asseverazione del tecnico e la certificazione della congruenza contabile da parte dei professionisti ha raggiunto traguardi importanti. Con l’ultimo c.d. ‘Decreto Frodi’ sono ripartite le cessioni del credito multiple, con la possibilità di compiere tre operazioni, ma con nuovi limiti e sotto l’occhio vigile dell’Agenzia delle Entrate. Dopo la prima cessione del credito, sia per il superbonus che per i bonus/casa ordinari, saranno consentiti altri due trasferimenti in favore di banche e intermediari finanziari, iscritti all’albo (previsto dall’articolo 106 del Testo Unico in materia bancaria e creditizia), oppure verso imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia dal mese di maggio 2022. Ad ogni credito attribuito, sarà dato un codice identificativo univoco (bollino blu), il quale dovrà sempre essere indicato nelle eventuali successive cessioni. I tecnici abilitati, in caso di informazioni false o di omissione di dati rilevanti, riguardo ai requisiti tecnici dell’intervento, ovverosia che attestano falsamente la congruità delle spese, rischiano il carcere dai 2 ai 5 anni,esono puniti con una multa da 50.000 a 100.000 euro. Scatta, inoltre, l’obbligo di adeguare le assicurazioni professionali: il massimale dovrà essere pari all’importo dei lavori oggetto di attestazioni e asseverazioni, e sarà necessario stipulare una polizza per ciascun intervento. I controlli verranno effettuati dagli enti preposti: ADE, INAIL, INPS e Casse Edili. La legge non avrà carattere retroattivo. In conclusione, si auspica che le normative subiscano delle correzioni, poiché non è cercando “il pelo nell’uovo” che si riescono a trovare soluzioni ai problemi, bensì, emanando una normativa chiara, semplice e corretta, che non dia luogo a continui dubbi e che permetta ai tecnici, di lavorare senza dover continuamente adattarsi ad una normativa difettosa, che troppo spesso non ha riscontro con le numerosissime interpretazioni degli enti preposti. DATI ISTAT. In Italia, i dati del 2021 diffusi dall’Istat fanno volare il comparto edile con un incremento del 19,3%. In questo momento l’Italia è in vetta alla classifica dei paesi Europei per l’incremento della produzione edilizia, con livelli abbondantemente superiori alla media. Nell’anno 2021, grazie alle normative sui bonus, l’Italia ha registrato un incremento nel settore delle costruzioni del 5,2%, mentre in Europa l’aumento è stato del 4,8. I posti di lavoro nel 2021 sono aumentati di 505 mila unità (+2,2%), rispetto al terzo trimestre del 2020. Il tasso di occupazione è salito al 58,4%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 9,2%. Nel terzo trimestre 2021 è stato registrato un aumento di 121 mila occupati (+0,5%) rispetto al trimestre 2020. La crescita della produttività del lavoro registrata in Italia (+1,3%) è molto maggiore di quella della Germania (0,4%). «Entrambi i paesi - sottolinea l’Istat - si attestano sopra la media dell’UE27, che segna un calo dello 0,1%». Questi dati sono importanti, poiché una buona parte delle assunzioni, sono frutto dei bonus edilizi e dei mercati collegati. La loro rilevanza aumenta, se rammentiamo che tra il 2008 e il 2017, il settore aveva perso ben 3,4 milioni di posti di lavoro in Europa e 539 mila nel nostro paese. Su questi numeri è fondamentale riflettere, in modo da comprendere il danno economico, che la nazione potrebbe riportare (sia in termini di contribuzione che in termini di volano economico), a causa della continua manipolazione del meccanismo dei bonus, spesso protagonista di varie difficoltà procedurali. Come già detto e sottolineato dai dati statistici, è necessario semplificare la burocrazia, che purtroppo è un fenomeno che affligge tutti i settori del nostro paese, e controllare le attività inadeguate, in modo da gestire correttamente le opportunità previste dai bonus edilizi e da molte altre iniziative, che da risorse possono trasformarsi in perdite economiche per il mercato.
ARCH. ADOLFO BARDONI